Al cimitero

IF: "Scary"

Ieri è stata una strana mattina.
Come di consueto, in questi giorni ci si reca a trovare i defunti. Io in realtà vado spesso al piccolo cimitero del mio paese, ma ieri mattina mi son voluta unire ai miei per andare a trovare i nonni paterni, al grande cimitero di Catania.
Lungo la strada i fiorai facevano a gara per vendere i loro fiori e la gente si affrettava ad adempiere al dovere di buon cristiano.
Noi avevamo già i nostri 3 mazzettini di fiori ben distinti sul sedile della macchina, quello con la rosa rossa per la nonna, quello con i garofani rossi per il nonno e quello con i garofani rosa per la zia.
Un breve e commosso saluto ai nonni nella grande cappella e poi via tra i sentieri e i cipressi per donare il mazzettino coi garofani rosa alla zia di mio padre.
Problema: il mio papà ha una memoria labile in certe circostanze, questa era una di quelle...dopo 10 minuti abbondanti vagando tra le vecchie lapidi e gli altarini addobbati a festa, era chiaro che non aveva idea di dove fosse la tomba della zia! I nomi e le foto mi scorrevano sotto gli occhi, ma nessuno di quei volti e di quei nomi mi era in qualche modo familiare...la lapide di pietra lavica non si trovava.
Io e mio padre così decidiamo di dividerci, telefonino alla mano nel caso ci fossimo persi, punto di riferimento un albero di carrubbo. Era diventata una vera e propria caccia alla lapide!
Ad essere sincera mi affascinano i cimiteri, mi comunicano un senso di mistero e di silenziosa pace...non mi dispiaceva affatto questa missione. Ogni volto, ogni angelo di pietra nasconde una storia, ogni persona sepolta lì aveva lasciato qualcosa di se... qualcuno aveva delle vere e proprie urne infiorate, colme di foto ed oggetti che ne contraddistinguevano carattere e personalità, altre, antiche di centinaia d'anni, giacevano abbandonate e dimenticate da chissà quanto tempo.
Era passata quasi mezz'ora, il tempo stava per cambiare e non riuscivo più a seguire con lo sguardo la sagoma di mio padre che vagava nella speranza di ricordare. Col mazzetto in mano, pensai ad alta voce, "zia, dacci un segno, qualsiasi cosa...". Detti uno sguardo ad altre due lapidi, quando sentii la voce non molto lontana di mio padre che urlava "l'ho trovata!". Non feci caso alla strana coincidenza e cominciai a correre verso di lui. La zia era lì, vicino al carrubbo, la sua lapide di pietra lavica grazza era coperta dalle bacche secche ed il suo nome si leggeva appena, ma come in un racconto, l'avevamo trovata! Nessuna foto, nessun vasetto, solo un bassorilievo in terracotta. L'abbiamo un pò ripulita dalle erbacce e abbiamo posizionato il mazzetto di fiori con i garofani rosa dentro ad un improvvisato vasetto di plastica. Mio padre era contento di non essersi arreso e dava agli alberi il merito del suo ritrovato orientamento. 
Tornando verso il parcheggio cercava di tenere bene a mente il percorso a ritroso, mentre io ripensavo a quella strana coincidenza senza importanza...  

Commenti

  1. Very creepy. I love it! Beautiful, yet haunting!

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  2. Beautiful, but I agree, very creepy.

    I'm not sure how good the Italian to English translation is, but cemeteries are definitely very fascinating places. I remember once finding a small cemetery with stones from the 1800s, including a whole row of children. Oh my goodness, so sad and unsettling.

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  3. my my, she's freaking scary! But yes, she's also beautiful at some point

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  4. this is awesom e:) i love the textures, looks really scary

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